Il volo

I medici parlottavano tra loro senza guardarlo.
Il paziente si sforzava di cogliere il suono delle parole, ma senza molto successo. Improvvisamente intuì un: “… positivo” accennato un poco sopra le righe, mentre leggeva il labiale dell’altro che confermava: positivo.
Lo osservarono e capì che si riferivano a lui.
Aveva appena trascorso tre settimane di sofferenza in ospedale per un piccolo intervento chirurgico e stava aspettando con ansia la lettera di dimissioni per tornare finalmente a casa.
I due camici bianchi si avvicinavano mentre gli coglieva il panico. Si alzò ed iniziò a camminare velocemente verso l’uscita, prese il corridoio quasi di corsa fino all’atrio del piano.
Si infilò nell’ascensore e schiacciò dei tasti a caso in preda all’agitazione, mentre sentiva i passi dei medici e delle infermiere che lo rincorrevano chiamandolo. Le porte si chiusero un attimo prima che qualcuno potesse raggiungerlo e giunse ad un altro piano.
Superato l’angolo del corridoio si trovò di fronte ad una finestra. La aprì per vedere a che altezza si trovasse ed ebbe un piccolo capogiro. In fondo era ancora convalescente.
Un’infermiera urlò il suo nome proprio mentre si stava girando e perse l’equilibrio. Volò dal decimo piano atterrando fortunosamente su un tendone che pubblicizzava un noto collutorio e rimbalzando a terra.
Si ruppe molte ossa e, dunque, dovette tornare al reparto dove aumentò di qualche chilo di gesso.
Il giorno successivo i due medici tornarono a trovarlo per aggiornarlo delle condizioni. Non fecero nemmeno in tempo ad iniziare che subito il paziente chiese conto della positività al Coronavirus.
Con uno sguardo imbarazzato i dottori spiegarono che, in realtà, il giorno prima stavano proprio verificando che era risultato positivo al test sierologico, ma negativo al tampone. Dunque non c’era alcun problema e avrebbe potuto tornare a casa tranquillamente.
Il paziente li guardò con incredulità e si chiuse in un silenzio risoluto.
I medici uscirono dalla stanza, girarono l’angolo del corridoio e si guardarono negli occhi.
Non riuscirono a trattenere una sonora risata.

Red Harvest

2 Risposte a “Il volo”

  1. In questo momento buio è giusto, anche tramite l’arte letteraria, sottolineare contraddizioni e patologie generate da questa civiltà dell’emergenza…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.