Salvo!

Non ce la faceva più. In un bagno di sudore, provocatogli dalla corsa per le vie deserte di una città che da qualche ora era caduta in un sonno profondo, facendo appello alle ultime forze concessegli dal terrore che lo aveva inseguito fino a quel momento come una colpa senza possibilità di remissione, infilò la chiave nella serratura di casa, spinse la porta ed entrò, evitando per precauzione di accendere la luce.
Era da una settimana ormai che il “killer della notte” terrorizzava gli abitanti del quartiere in cui abitava. Inafferrabile ed impunito come un incubo notturno, il “killer della notte” sembrava colpire a caso le sue vittime, nessuna delle quali era mai riuscita a sopravvivere alla sua furia omicida. I pochi che lo avevano intravisto da lontano lo descrivevano come un tipo anonimo, se non fosse stato per il cappotto stile montgomery ed il cappello da montanaro.
Ancora trafelato, l’uomo chiuse la porta di casa, congratulandosi con se stesso per averla fatta franca, per essere scampato ad un pericolo mortale. Per aver finalmente lasciato la paura fuori, nelle vie di una città che si stava pian piano risvegliando ancora ignara dell’ultimo episodio di orrore che l’aveva percorsa.
“Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta! Anche questa volta gli sbirri non mi hanno preso”, confessò a se stesso con un sorriso sulle labbra.
Lo stesso che seguitò ad accompagnarlo quando prese a liberarsi del cappotto stile montgomery prima e del cappello da montanaro poi…

Luca Ariano, luglio 2018

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