Ladri d’appartamento

La faccenda in cui ero stato coinvolto mio malgrado aveva appena avuto inizio e già mi ero ripromesso: questa la devo proprio raccontare.
Cosa che faccio senz’altro.
Stavo leggendo, comodamente sprofondato nella mia poltrona di casa, un romanzo di uno dei miei autori preferiti (Léo Malet, se la cosa vi può interessare) quando ho sentito bussare insistentemente, troppo insistentemente per i miei tempi di lettura, alla porta del mio appartamento.
Era il mio vicino. “Vieni, vieni sùbito, per favore: è successa una cosa gravissima”, gridava più agitato di un terrorista dell’ISIS alla immediata vigilia di un attentato.
Mi ha trascinato quasi a forza nel suo appartamento e, sempre più trafelato non solo a causa del peso in eccesso, ha iniziato a muovere le mani tutt’attorno, senza peraltro indicare nulla in particolare. Anche perché, in casa, non c’era quasi nulla: solo un tavolo più spoglio di un contribuente a fine mese ed un paio di mobili, uno dei quali con relativo cassettone aperto e tragicamente vuoto
“Mi hanno rubato tutto, anche i pochi soldi che tenevo lì dentro. E sono scappati dalla finestra…”.
In effetti, la finestra della stanza era completamente spalancata. Per scrupolo, mi sono affacciato, facendomi largo fra i vasi di fiori posati sul davanzale e così alti da coprire quasi i raggi del sole.
A terra, nel cortile, desolatamente abbandonata come una bandiera dell’Italia dopo l’eliminazione con la Svezia, solo una corda da arrampicatore.
“Su, dai: ci hai provato: non c’è stato nessun furto. Soldi, se ne avevi, TV e mobili te li sei venduti, magari per pagare i tuoi debiti di gioco”, gli ho sputacchiato in un orecchio, con un sorriso di compatimento e di indignazione a stento trattenuta sulle labbra.
E così l’ho lasciato, per tornare alla lettura da cui ero stato distolto.
Come avevo fatto a capire che non c’era stato nessun furto, se non quello della mia disponibilità nei confronti del Prossimo; che l’ipotetico ladro era soltanto il frutto della tentata truffa del mio vicino di casa?
Avete due secondi per arrivarci anche voi.
Uno, due: i due secondi sono passati e, se non avete ancora risolto il piccolo mistero è solo perché il vostro quoziente di intelligenza è pari a quello di un tesserato del PD.
La soluzione, infatti, era ed è lì, sotto gli occhi (è, come capirete, proprio il caso di dirlo).
Come poteva un estraneo introdursi dalla finestra nell’appartamento e ripulirlo per bene senza che i fiori ad alto stelo appoggiati sul davanzale risultassero almeno piegati?

L. A.

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