Un marziano è atterrato a Linate

Non girerò intorno alla questione. Non servirebbe a nulla. Ero uno dei killer più apprezzati e temuti sulla piazza messicana.
Mi ero fatto un nome nell’ambiente perché non avevo mai deluso chi mi ingaggiava: liquidavo le questioni con una certa efficacia e chiedevo una somma adeguata al disturbo.
Vengo ai fatti.
Era un giorno come tanti e lo passavo nel mio ufficio a Città del Messico.
Mantenevo uno spazio nel retro della bottega di un barbiere che, dietro un discreto compenso, potevo usare a piacimento. Il posto mi permetteva di mantenere una copertura credibile.
La mia porta scrostata su un vetro zigrinato recava la scritta: “S. Rodriguez – Import-Export”. Era là da quando ero arrivato e non l’avrei certo cambiata.
Era un buco anonimo con una scrivania, una sedia e uno scaffale da ufficio che mi ero procurato insieme alle cartellette che contenevano le schede ingiallite di ipotetici clienti. Sulla scrivania facevano bella mostra un telefono, un portapenne e dei fogli. Nel grande cassetto laterale conservavo le bottiglie, i bicchieri e qualche libro che leggevo nei lunghi momenti di attesa. Avrei dovuto aggiungere una libreria, ma non si sarebbe accordata col resto.
Quella mattina ero completamente immerso nella lettura di El largo adiós di Raymond Chandler, uno scrittore gringo che la sapeva lunga, e stavo sorseggiando un bourbon di un certo pregio.
Ero giunto alla parte del racconto che descriveva un Messico che non esiste più e stavo immaginando le fattezze di quel tal Philip Marlowe. Mi affascinava quella figura di detective senza macchia e senza paura che, con un altruismo che può esistere solo nei romanzi, toglieva dai guai pupe e bravi ragazzi tenendo fede ai propri ideali. Mi piaceva il suo modo di fare, era un duro. Pensai che di questi tempi sarebbe durato poco.
La trama avvincente mi fece quasi ignorare il trillo del telefono che rimbombava nella stanza. Tre squilli. Non risposi.
Passarono due minuti e abbaiarono altri tre squilli.
Era un segnale convenuto con il mio uomo di fiducia che annunciava che c’era posta per me.

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