Queste sono righe che non avrei mai voluto pubblicare: Piero se ne è andato.
Un compagno ed un amico oltreché il collaboratore più prezioso.
La sua passione per l’hard-boiled e il genere d’azione che rappresentano “la realtà nella propria crudezza, così come deve essere”, la puntualità delle sue critiche, sempre motivate, ai lavori che gli sottoponevo hanno contribuito in maniera determinante alla creazione e allo sviluppo di questa pagina web, ma, soprattutto, alla mia formazione: non semplicemente quella letteraria e culturale, ma come persona.
Con i suoi modi rudi all’apparenza, ma appassionati, disinteressati ed affettuosi nella sostanza, tirava fuori il meglio di me.
Senza Piero, in definitiva, non sarei quello che sono.
Piero sono felice ed onorato di averti potuto conoscere, di averti frequentato, di esserti stato amico. Magari, a volte, di averti fatto incazzare. Altre, invece, spero di averti reso un po’ orgoglioso.
Non è grave cadere. E non c’è da vergognarsene.
A tutti, nella vita, capita di cadere.
Ciò che è grave,e di cui ci si deve vergognare, è di non trovare né la volontà né la forza di rialzarsi ogni volta.
Uno dei tanti che in tante epoche hanno perso ma non sono stati sconfitti. Perché non potrà mai essere sconfitto chi non ha rinunciato a lottare sempre e dovunque per la Verità, la Giustizia e la Felicità.
Un gigante tra i nani odierni, un rivoluzionario che ha avuto sempre il coraggio di stare dalla parte giusta della barricata senza meschini calcoli personali.
Non c’è persona che lo abbia conosciuto a cui Piero non abbia regalato una parte più o meno grande della sua vasta conoscenza, della sua articolata capacità di ragionamento e argomentazione, e della sua umanità. Umanità che non riusciva a celare nemmeno dietro al giudizio più netto o alla discussione più accesa.