Delitto benedetto

 

Racconto religioso

Tutto precipitò con la rapidità di un battito di ciglia.
L’Uomo, un tipo qualunque con un volto qualunque sopra una cravatta a pois rosa, appoggiò la testa alla grata traforata del vecchio confessionale. In quel momento, un proiettile lo colpì proprio all’altezza della tempia destra, polverizzandola. Il rumore dello sparo si era appena disperso nella navata quando il confessionale si aprì come per miracolo.
Ne uscì una tonaca nera, che si avvicinò lentamente al corpo riverso a terra. Qui giunto, si infilò la pistola in una tasca. Dall’altra, invece, cavò fuori una stola viola, se la infilò con gesti rapidi e sicuri intorno al collo e si affrettò ad impartire alla salma l’estrema unzione, come prevede la liturgia in casi del genere.
Alla fine della breve cerimonia, la tonaca si avviò a passi lenti verso l’altare, Soddisfatta di aver raggiunto, con l’esecuzione di poco prima, il numero di caduti richiesto perché si celebrasse degnamente  la “Giornata di perdono del criminale pentito e, alla fine, redento”.
Red 2

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