L’uomo nero

“Smettila di parlare, piccolo. Cerca di dormire…”
Il bambino strinse a sé l’orsacchiotto spelacchiato e replicò imbronciato.
“Ti dico che esiste! L’ho sentito!”
“Non si dicono le bugie… adesso fila sotto le coperte” rispose la mamma.
Lo guardò con dolcezza sospirando. Poi chiuse piano la porta della minuscola stanzetta.
Il piccolo non riusciva a chiudere occhio. Nel cuore della notte sentì un rumore terribile che fece tremare l’appartamento. Prese l’orsacchiotto consumato e corse verso le scale urlando. Era spaventato ma, al tempo stesso, orgoglioso: “L’avevo detto che esisteva! Lo sapevo!”
Non fece in tempo ad arrivare sulla strada che un altro missile sventrò la sua casa e polverizzò, in un secondo, tutti gli abitanti che cercavano di mettersi in salvo.
L’uomo nero aveva visitato ancora una volta la città di Gaza.

Red Harvest

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