Non solo Marlowe

Per i cultori del poliziesco, di quello nord-americano in particolare, le icone sono sostanzialmente due: Raymond Chandler e Dash Hammet, i cosiddetti “padri” rispettivamente di Philip Marlowe e di Sam Spade. Ma come avviene in tutti i musei, agli Autori principali vanno poi ad affiancarsi altri nomi, più o meno meritevoli di cotanto onore.
Fra di loro c’è senz’altro Ross MacDonald, il “papà” di Lew Archer, un cinico, solitario, romantico e colto “eroe della giustizia”. Anzi, più che colto: sofisticato.
Eccovene un saggio, tratto da The moving target (Bersaglio mobile), il primo romanzo di Ross MacDonald con Archer protagonista: “La guardai negli occhi: erano gli occhi di un animale spaventato nascosto in un bel corpo abbronzato. L’ amarezza incrinava la sua voce come il ronzio di una vespa. Lei se ne accorse e deglutì. Sembra una fornace questa terrazza, non è vero? Non è giusto che voi uomini dobbiate portare la giacca. Se la tolga, la prego. Grazie, no. Che perfetto gentiluomo! Porto la fondina della pistola sotto l’ascella, signora”.
Il creatore di Lew Archer, un personaggio di cui Hollywood si innamorò arrivando a produrre una serie di film interpretati dall’occhiglauco Paul Newman nei panni del detective Harper (una variazione del nome richiesta, per personali ragioni scaramantiche, dallo stesso divo hollywoodiano), in realtà si chiamava Kenneth Millar.
Ross MacDonald è infatti uno pseudonimo, scelto perché anche la di lui moglie scriveva, con meritato e giustificato successo, romanzi polizieschi: E lo faceva proprio col nome del marito, e cioé Millar (1).
Lew Archer si distingue in più di un carattere dai “colleghi” Marlowe e Spade. A differenza dei due, appare più “dolce”: prende botte, è vero, ma ne dà anche. E, soprattutto, è nettamente, chiaramente anticapitalista. “Sono un detective. Una specie di sociologo dei poveri… Guardate tutta questa valle ai nostri piedi: si può credere che sia una specie di terra promessa. Può darsi che lo sia per qualcuno. Ma per ogni ranch con aria condizionata, piscina e pista di atterraggio privata, ci sono decine di bicocche di lamiera e di roulottes scassate in cui vivono orde perdute di lavoratori immigrati”.
E poi il “duro” creato da MacDonald, indagando soprattutto su persone scomparse, mariti o mogli, con figli abbandonati, in realtà analizza la disgregazione della famiglia nord-americana. Effetto, quest’ultimo, di una società la cui putrefazione anticipa cronologicamente quella del modo di produzione di cui essa è da decenni diventata il simbolo: quello capitalistico.
Un grande personaggio, dunque, il Lew Archer di Ross MacDonald. Un personaggio frutto della fantasia di un altrettanto grande autore (2), che non pochi non hanno esitato ad affiancare senz’altro ad Hammett e a Chandler.(3)
A giudizio di chi scrive con più di un buona ragione per farlo.

(1) Margaret Ellis Sturm Millar (Kitchener, 5 febbraio 1915 – Santa Barbara, 26 marzo 1994) è stata una scrittrice canadese Nel 1938 sposò lo scrittore Kenneth Millar, noto con lo pseudonimo di Ross Macdonald. (da Wikipeda).
(2) Fra i lavori principali di Ross MacDonald, inclusi nella raccolta Lew Archer story, ricordiamo: Bersaglio mobile (1949), Costa dei barbari (1956), e L’ inferno è in terra (1958).
(3) In realtà, Ross Macdonald è considerato superiore a entrambi da una parte della critica Perché avrebbe dato al romanzo poliziesco, come sostenne lui stesso, “una serietà e una complessità di stile e di trama che in passato non aveva”.
Aggiunta biografica:
Ross Macdonald (1915-1983), pseudonimo di Kenneth Millar, nacque a Los Gatos, in California, ma crebbe in Canada. Dopo la laurea e il servizio in marina durante la guerra, nel 1944 esordì nella narrativa gialla con The Dark Tunnel (Il tunnel), il primo di quattro romanzi firmati col suo vero nome. Nel quinto mystery, The Moving Target (Bersaglio mobile), introdusse il detective Lew Archer che, tranne in due casi, comparirà in tutto il resto della sua produzione e sarà impersonato sullo schermo da Paul Newman in Detective’s Story e in Detective Harper: acqua alla gola. Oltre a The Galton Case (1959, Il ragazzo senza storia, i suoi romanzi più celebri sono The Drowning Pool (1950, Il vortice), The Chill (1964, Il delitto non invecchia), The Far Side of the Dollar (1964, Il passato si sconta sempre – I Mastini n. 4), vincitore del premio della Crime Writers’ Association per il miglior libro, e The Blue Hammer (1976, Lew Archer e il brivido blu), l’ultimo. (da Wikipedia)

Luca Ariano

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